
“Ogni piccola cosa interrotta” di Silvia Celani
Silvia Celani è una scrittrice romana che è venuta alla ribalta negli ultimi mesi grazie al suo romanzo d’esordio dal titolo “Ogni piccola cosa interrotta”.
Avevo acquistato il libro mesi fa ma sono riuscita a leggerlo solo durante le ferie estive ed è quindi con questo romanzo che riprendo il consueto appuntamento con il venerdì del libro.
“Ogni piccola cosa interrotta” di Silvia Celani: brevi cenni alla trama
“Ogni piccola cosa interrotta” si basa sul presupposto del kintsugi che ogni cosa rotta può essere riaggiustata e che il suo valore, anziché diminuire, accresce proprio grazie alla qualità della riparazione.
Attenzione: questo non significa aggiustare il pezzo cercando di camuffare il fatto che si sia rotto, ma vuol dire rendere visibili ed apprezzabili i segni del restauro. Proprio per questo si utilizzano materiali pregiati, come la polvere d’oro.
Partendo da questo presupposto, l’autrice ci presenta la vita apparentemente perfetta di Vittoria, una ragazza con tanti amici, tanti soldi e tante soddisfazioni.
Ma ad un certo punto si scopre che Vittoria in realtà è “rotta”. La sua vita infatti è ben lontana dall’essere perfetta: una madre che la ignora completamente, un padre morto di cui non si conserva alcun ricordo, degli amici vuoti e superficiali…
Tutto questo è troppo per la giovane che comincia a soffrire di attacchi di panico e decide di chiedere aiuto ad una psicoterapeuta, la dottoressa Rosario.
Pian piano Vittoria, scavando nel suo passato, cercherà la strada per rimettere insieme i cocci della propria vita.
Il punto di partenza sarà la ricerca dei frammenti di memoria che parlano del padre, figura centrale del romanzo stesso.
“Ogni piccola cosa interrotta” di Silvia Celani: recensione
Il romanzo d’esordio di Silvia Celani è un libro che sa come tenere avvinto il lettore.
Nonostante non sia un thriller ma un romanzo psicologico, le tecniche narrative sono, per certi versi, simili a quelle di un giallo.
Innanzi tutto l’alternanza di capitoli che parlano del presente e del passato; in secondo luogo la sospensione dei fatti, che vengono narrati, lasciati e poi ripresi; ed infine la centralità del padre, l’eterno assente ma paradossalmente il punto centrale della vicenda.
Non manca infine il colpo di sena che getterà una nuova luce sull’intera storia.
Silvia Celani dimostra la sua abilità nello sviscerare le emozioni ed i sentimenti di Vittoria, nel seguirla nella sua evoluzione.
Allo stesso tempo non trascura anche i personaggi secondari anche se, a volte, avrei preferito che analizzasse meglio anche loro.
Bello il quadro della madre che emerge alla fine che, lungi dall’essere un personaggio da demonizzare, diviene in realtà uno dei personaggi più “umani” della vicenda.
Trovo molto originale il taglio dato dalla scrittrice che pone l’accento su come in realtà siano le nostre imperfezioni e le nostre cicatrici a renderci più forti.
In conclusione, quindi, “Ogni piccola cosa interrotta” è un romanzo consigliatissimo non solo per la storia che narra ma soprattutto per l’insegnamento che lascia.
Come sempre, un grazie a Paola di “Homemademamma”, l’inventrice del venerdì del libro.
Conoscevate già Silvia Celani?
SCHEDA TECNICA
Titolo: Ogni piccola cosa interrotta
Autore: Silvia Celani
Edito da: Garzanti
Anno di pubblicazione: maggio 2019
Pagine: 288
9 Comments
Manu
Uffa commento sempre nel posto sbagliato: che zuccona! Comunque lo terrò presente, sembra un gran bel titolo. Grazie.
Mabka
Uhhh come fanno in oriente con i vasi rotti! Me lo segno questo libro, sembra molto carino!
Priscilla
Esatto, la tecnica a cui fa riferimento l’autrice è proprio quella. Leggilo (si legge in poco tempo) perché comunque merita, è davvero molto attuale
Morena
Ammetto che non conoscevo il libro, ma da come ne scrivi, dalla trama e dalle tematiche trattate, mi ispira molto.
Grazie me lo segno, mi hai fatto proprio venir voglia di leggerlo!
Priscilla
Grazie a te Morena per essere passata! Se ti va, dopo averlo letto, fammi sapere cosa ne pensi!
Tanja
Trovo il principio del kintsugi molto bello. Molto etico anche nell’epoca dello spreco, del consumismo, della vita corta degli oggetti, della facilità nel sostituirli, dimenticando la storia che si portano dietro. Mi piace molto la metafora portata alla psiche. E il titolo mi apre grandi suggestioni. Grazie della recensione.
Priscilla
Esatto, già da quello capisci che si va controcorrente. Prova a leggerlo, per me ne vale davvero la pena. Grazie a te per il tuo commento!
patty_unanimainviaggio
Non la conosco, questo libro e la tua descrizioni pero’ mi invoglia..tengo nota!
Priscilla
Brava, segna e poi quando hai tempo leggilo, sono sicura che non te ne pentirai!